cookies law: Per sapere se aprire quella porta, devo aprire quella porta
uno scritto simpatico, da Giorgio Giunchi:
1.
Se un pubblico funzionario mi ferma sull’ uscio di casa mentre mi
avventuro, guarda un po’ te’, per strada, e mi chiede dove sto andando,
gli chiedo perche’ me lo chiede.
2.
Se mi risponde che me lo chiede per via di una legge d’ Italia [la culla
del diritto] organica a direttive d’ Europa, “la regione del mondo
dove e’ più elevata la tutela costituzionale dei dati personali”
come recita con misurata modestia il preambolo di
gli rispondo
3.
Gli rispondo che vado al piu’ vicino ufficio emigrazione per trasferirmi
in lande selvagge e incivili, dive i miei diritti siano assolutamente
non tutelati.
4.
Esiste da qualche tempo una roba che si chiama internet.
Un protocollo internet si chiama HyperText Transfer Protocol
Le cui specifiche sono elaborate e mantenute dalla Internet Engineering
Task Force
tramite specifici documenti, a partire da
“Hypertext Transfer Protocol — HTTP/1.0”
https://tools.ietf.org/html/rfc1945
Ma sempre nella Culla del Diritto del Continente dei Diritti ecc.
“ci si sono messi in mezzo”.
Esecutivamente da un memorabile giorno d’ inizio giugno 2015, d.C. ,
sempre per tutelare me, quando esco di casa per andare
telematicamente dove non si sa,
per metter piede in internet,
devo “staccare il biglietto”
esprimere “consenso” “informato” si/no
e “prima” leggere le limpidissime pagine
http://www.senato.it/4570
http://www.camera.it/leg17/69?testostrumenti=12
http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/1311248#articolo13
con annessi tutti i plurilingui non meno limpidi puntatori,
infine fare il magico clik, primo di una sequenza del labirinto di Borges,
ovviamente
5.
Per sapere se aprire quella porta, devo aprire quella porta
in commosso aggiornamento di Epimenide che disse che tutti i greci mentono,
se diceva la verita’ mentiva, se mentiva diceva la verita’.
6.
Non sono uno degli apocalittici, tanto per capirci, sono peggio che
integrato, sono un reazionario.
Siamo tutti colpevoli, siamo tutti complici, e come diceva Bruno de Finetti
ch’ era un genio, siamo tutti imbecilli, ma non facciamone un culto.
7.
E meno male che c’e’ qualcuno ancora qualcuno che demistifica,
provoca, si espone personalmente mettendoci la faccia, il nome e
cognome, provate ad aprire
grazie quinta
8.
Ad oni buon conto, essendo io reazionario, tutte le pagine
cctld.it
public.it
rfc3271.org
quadernionline.it
le faccio a manetta, con notepad, in un html di quando i cookie
nemmeno esistevano
Per cui se qualche pubblica amministrazione intima a me di inserire nelle
mie pagine linee di codice banner disclaimer a tutela dei diritti
delle persone, gli rispondo.
9.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
http://cctld.it/DISCLAIMER/doc/DeFinetti_Manifesto_1965.pdf
giorgio
::::::::::::::::
/ we love Bruschetta, not cookies
ribelli certo, geniali forse, ma ghettizzati e autoghettizzati.
era il 28 novembre 2011, quando un articolo di Cassandra, in arte Marco Calamari, diventera’ un punto fermo della mia, personale, resilienza di vita.
e’ arrivato il momento di portare fuori quel tipo di “comunicazione” che per anni e’ rimasta quasi sigillata dentro un pacchetto cd. “elite”, e’ il momento di capire e ritrovare autonomia, personale e sociale.
I colori di Cassandra/ Nero: la scomparsa della Rete di M. Calamari - Internet si evolve, seguendo i percorsi di massificazione e allargamento della sua utenza. Ma il processo è tutt'altro che democratico: non tutto è andato per il verso giusto, e non è detto tutto sia ancora recuperabile. In anni passati chi si è trovato ad essere cittadino della Rete, e perciò, come tutti i veri cittadini di una nazione, ad adoperarsi ed a lottare perché il buono che c'era non fosse eliminato, il male che non c'era non vi fosse introdotto e che in generale i diritti delle persone fossero rispettati,temeva che la Rete potesse soccombere ad un'invasione di entità governative, alla censura ed al controllo, insomma, ad un'occupazione "militare". La storia ci insegna che questo non ha (per fortuna) avuto successo. L'arrivo di orde di persone ignoranti (in senso latino - che non conoscono) e che quindi si comportavano spesso come turisti caciaroni in visita in un paese senza conoscerne o rispettarne caratteristiche, abitudini, regole, e usanze, prontamente soddisfatta dall'apparire di un e-commerce spesso esagerato, hanno radicalmente cambiato la Rete; non in meglio, probabilmente, ma la Rete si è adattata ed è sopravvissuta. Grazie a una preesistente "economia del dono" ha sviluppato memi ed entità che si sono moltiplicate, non grazie a campagne pubblicitarie o pressioni di gruppi di interesse, ma per merito dell'eccellenza tecnica frutto dell'economia del dono, tanto che persino grandi aziende di informatica hanno trovato conveniente venire a patti (spesso barando, ma questo è un altro discorso) con il Software Libero e con i metodi con cui la Rete costruiva sé stessa. Nemmeno questa crescita esponenziale, inflazionaria, globale, epocale ha distrutto la Rete, né ha prodotto, nel male e bene, una trasformazione. L'apparizione di entità delle Rete di dimensioni tali da renderle quasi onnipotenti, come Google, Twitter e Facebook, o di ibridi Mondo-Rete come Apple ed Amazon, ha segnato un altro punto di svolta, in questo caso totalmente negativo. Una frazione maggioritaria della popolazione della Rete, che rappresenta ormai una frazione consistente della popolazione mondiale, ha iniziato a riversare sé stessa nella Rete, ma ha purtroppo scelto la strada sbagliata. Invece di diffondere in Rete il meglio di sé stessi, cose accuratamente realizzate e curate, possibilmente intelligenti o geniali, e magari fare questo con una certa dose di umiltà, vi ha riversato la propria vita e le proprie relazioni, permettendo ai pesi massimi della Rete di esercitare silenziosamente il loro potere per accumulare ricchezze ed istituire un tecnocontrollo pervasivo. Malgrado questo la parte più sana, costituita spesso dai primi abitanti della Rete stessa (vogliamo dire i nostri Padri?) è sopravvissuta e per certi aspetti si è pure rafforzata, riuscendo ad aprire spazi di dibattito e di confronto che hanno interessato, anche se superficialmente, molte persone. Ma si tratta pur sempre una minoranza che discute con una minoranza appena un poco più grande, mentre la grande festa (festa?) continua per la maggioranza degli abitanti (non più Cittadini) della Rete. Di nuovo la Rete si adatta, sopravvive, per certi aspetti cresce ancora ma per altri inizia a snaturarsi. Oggi due nuovi fenomeni hanno iniziato a manifestarsi. Il primo è che la Vecchia Signora ha cominciato ad esigere tributi sempre più grandi dalla Rete, cominciando a sottrarle, spesso nel quasi totale silenzio, le menti migliori e gli esempi più fulgidi. Il secondo è che la Rete stessa ha cominciato ad assottigliarsi e a nascondersi qua e là, sempre più lontano dalla percezione della maggioranza dei suoi abitanti. Telefonini, pad, console, televisioni, e tanti altri aggeggi connettono le persone e si connettono tra di loro, realizzando una connettività implicita, pervasiva, che viene percepita e quindi diventa lo stato "naturale" delle cose. Un sogno di anni fa... ma forse qualche cosa di più simile ad un incubo oggi. Perché? Perché la Rete in quanto entità poliedrica, quasi sempre benefica, specchio di un mondo "reale" anche se cibernetico, e civile anche se talvolta oscura e violenta, scomparirà dalla vista. La connettività di persone e cose diventerà una categoria "naturale", come veder scorrere l'acqua se apro un rubinetto, accendersi una lampadina se premo l'interruttore, o avere un'applicazione o un servizio informatico quando se ne ha bisogno. Purtroppo abbondanza e gratuità non significano libertà, possibilità di scelta e partecipazione. "Panem et circenses" hanno contribuito in misura notevole alla caduta di Roma come faro (con lati buoni e cattivi, ovviamente) di una civiltà progredita. La trasformazione di una cittadinanza partecipativa in una plebe sazia e facilmente controllabile è proprio quello che sta manifestandosi oggi. E se tutto quello che rende manifesta l'esistenza del mondo dei bit scomparirà negli oggetti quotidiani, cosa potrà mai rimanere della Rete e più in generale del mondo dell'informatica come la conosciamo? Solamente una vastissima maggioranza di plebei sazi di quotidiano e privi di domande ed aspirazioni, unicamente concentrati sulla promozione del proprio sé come brand personale. Rimarranno poi due minoranze gruppi, due "Caste" a modo loro. La prima minoranza sarà quella dei potenti, per giunta talvolta ammirati dalle masse, coloro che sanno, decidono cosa fanno gli oggetti, li progettano, e li danno da realizzare ad una parte della plebe (oggi in oriente, ma domani chissà) che in condizioni di sfruttamento produce cose che non comprende e che probabilmente non può permettersi. La seconda minoranza sarà quella dei ribelli, dell'underground digitale così ben tratteggiato da Gabriele Salvatores <http://it.wikipedia.org/wiki/Nirvana_%28film%29> in "Nirvana": ribelli certo, geniali forse, ma ghettizzati e autoghettizzati. Pronti a vendere parti del proprio corpo, e soprattutto senza un progetto individuale e men che mai collettivo per il futuro. Questa profezia è così "nera" solo per via di banali aiCosi impugnati da folle di aiDioti che li usano per monitorare ossessivamente il proprio profailo? Non per questo, non ancora per questo, ma per la evidente direzione che questo indica, per la mancanza di reazioni e di rifiuto di chi, sia dal lato della Rete che da quello della cultura, dovrebbe metterlo allo scoperto, denunciarlo e combatterlo. *Marco Calamari <http://www.marcoc.it/>*
13.02.15 Secret Masked Party call4all
Colgo l’occasione x invitarti al secret party:
=====> Secret Masked Party / venerdi 13 febbraio 2015 <=====
Secret location …possiamo solo dirvi che sara’ un Club all’interno di uno dei Teatri + belli di Roma.
L’ Irregolarità, la difformità dalla regola generale, l’esigenza di uscire dalla monotonia del clubbing,
dalle solite feste, il desiderio di offrire un esperienza unica ed etilica a tutti gli invitati.
In una cornice diversa dal solito, anomala e soprattutto… SEGRETA.
Immersi in un scenario immaginario, dove lo spazio fisico e rappresentativo lascera’ posto a un vero e proprio Club Techno.
Vi stupiremo e stupirete con la vostra interattivita’ all’evento, indosserete se lo vorrete, la maschera “Tracotantia”
Prenotate sin da ora il vostro braccialetto.
==> Il teatro che diventa club <===
mandatemi un sms al 333 61.43.962 o 340 70.48.642
Open Bar tutta la Notte, &&
∆NOM∆LI∆ => Techno // Drum & Bass // Dub
Short Bio : ITA
MARK BHUT
È uno dei grandi pionieri della musica techno in Italia, definito anche uno dei padri putativi della prima scena della musica trance embrionale primi anni novanta, e della techno importata direttamente dalla Germania.
La Germania e’ da anni il paese europeo in cui si concentrano la maggior parte di musica elettronica e artisti di tutto il mondo che cercano, provano, trovano musica in terra tedesca.
Attingo da sempre li’, dalle prime influenze negli anni 90 condividendo da varie generazioni consolle con artisti di calibro mondiale.
Per citarne alcuni, dalle prime sonorità techno Sven Väth, in club come L’ Omen di Francoforte, Tresor, insieme ai primi mega party come il Tribal Gathering.
Fino ai giorni nostri l’ evoluzione continua con la musica sempre nell’anima.
Il suo profilo si arricchisce grazie all’ esperienza acquisita suonando accanto a dj del calibro di Dj Dag, Mark Spoon, Dr Motte (fondatore della love parade)
E poi con Van Dik, Cosmic Baby, Prodigy etc etc.
Come una falena , che ama trasformarsi, un nuovo percorso Artistico musicale sta per cominciare.
Concept Artistic : Electrovinyl
taste it …::: https://soundcloud.com/markbhut/mark-bhut-middle-storm-02 :::…
DNS NOT FOUND, FOR DOMAIN WITH “PIRATI” NAME – THANKYOU ITALIAN ISP, THANKYOU GOOGLE
Gia’ da qualche mese, maggio?, non raggiungevo piu’ il mio blog. questo blog.
un misero, piccolo, cazzabubbolo, messo sul wordpress gratuito, a cui avevo semplicemente puntato un nome a dominio di mia personalissima scelta.
ma dato che sono pazza 😀 e faccio millemila robe alla volta, ho lasciato correre fino ad agosto, mese in cui ho il rinnovo del nome a dominio, registrato sul mio manager Ovh.it, e conseguente mappatura (a pagamento) verso i DNS di wordpress.com, troppo ben conosciuti come:
NS1.WORDPRESS.COM
NS2.WORDPRESS.COM
NS3.WORDPRESS.COM
che ovviamente erano stati agganciati per l’hosting nel Manager di OVH al nome a dominio.
contatto il supporto Ovh e mi rispondono che : qui tutto ok, cameback to sleep.
contatto il supporto wordpress e l’ingegnere macmanx, gentilissimo, mi segue nei vari test, mi suggerisce OVVIAMENTE come prima cosa, di fare un clean cache dai miei browser, un clean DNS, e di aspettare le fatidiche 72 ore per il propagarsi dei DNS.
ma il problema dopo 10 giorni non era risolto.
allora considero il fatto che la magica parolina contenuta nel nome a dominio:
PIRATI
sia stata interdetta dai pubblici uffici, senza manco passare da un tribbbbbunale.
via, scio’, sparata e filtrata, e che non se ne parli piu’.
non volevo crederci, e invece CREDICI! queste grandissime MERDE che si fregiano di REGOLAMENTARE la #infernet facendoci girare NON in rete, ma nella LORO rete, quel filter bubble magico gia’ ampiamente anticipato e raccontato da Eli Pariser:
http://www.ted.com/speakers/eli_pariser
era stato bootstrappato regolarmente dagli ISP nostrani, ovviamente sempre a PECORA perche’ il “business” viene prima, figuriamoci.
mi pare evidente che a nulla sono valse le proteste e gli eventi, i meeting, il forencsis, gli hackmeeting, i media di stato che spillano “news” ma poi se ne fottono, seguendo la scia dell’appecoronamento globale.
la triste situazione e’ questa, questo blog viene raggiunto tranquillamente da rete Tor (che ddddio ce la conservi sempre), oppure modificando i DNS cortesemente offerti dal tuo maledetto ISP DI STATO (chiunque esso sia) alle modiche cifre che tutti conosciamo.
cioe’, paghiamo uno straccio di connessione DI MERDA, e oltretutto ci filtrano a loro discrezione, senza nemmeno uno straccio di avviso.
Avviso? lo fanno proprio di nascosto, come bambocci viziati, dal culo straparato, in quest’era digitale di cui tutti, nessuno escluso, cerca di accaparrarsi il suo pezzetto di “tornaconto”, perlopiu’ in soldoni.
e’ facile pero’ aggirare questo filtro, e’ sufficiente modificare i DNS di connessione alla internet.
io ho usato i DNS free di openDNS:
http://www.opendns.com/home-internet-security/opendns-ip-addresses/
che in linux dal network-manager mi e’ stato sufficiente aggiungere via GUI, ma che in via definitiva (it works!) andro’ a piazzare FISSI nel router.
fanculizzo cosi’ ste merdacce di Tiscali.it, e tutto l’ambaradam appresso, quella ottima cordata di censori e approfittatori, senza scrupolo alcuno, di quella che resta la regola 0 della convivenza civile:
la liberta’ personale in rete, cosi’ come in real life, e’ SACRA.
poi magari gli piace essere presi per il culo, server tombato, criptato, connesso ad una rete ad hoc, STRApieno dei SERVIZI che decidiamo di usare.
liberissimi eh. sono millenni ormai che una categoria nota di umani si vende per pochi denari …
BitchX, fottetevi. vinciamo noi.
report di Pa’ aka Redstar dal GA2011 PP-INT
mi e’ capitato di rileggere la mail del mitico giornalista freelance, amico e fratello, Paolo Cocuroccia, Redstar, al ritorno dalla
PPI Conference 12 e 13 Marzo 2011 a Friedrichshafen, in Germania.
fui persino eletta nel “financial board”, uniche donne con Lola Voronina, del PP-RU, cochairman.
Ancora oggi non so come abbia potuto trovare il coraggio di aprire bocca davanti a tutte quelle persone, attimo di terrore ma il piacere estremo di “una prima volta”;)
pirati globali, fin a quel momento solo nick sul monitor. persone fantastiche 😉
Fu un GA fikissimo, 2 giorni strapieni di energie, idee potenti che cercavano condivisione e confronto, ricerca, diversita’ e cocciutaggine di realizzare.
politica e hacking, l’ estrema versatilita’ dei “pirati” tedeschi.
https://int.piratenpartei.de/PPI_Conference_2011
la mail di Pa’ fu a mio avviso un capolavoro di “report”, poche righe semplici e comiche, che racchiudono esattamente quello che stavamo vivendo.
la voglio riportare qui. una carezza poetica degna di nota. non poteva restare nel mio cassetto thunderbird, il mondo deve sapere …come stavamo messi 😀
abbraccio Pa’, ovunque tu sia. Pirates everywhere.
Siamo in uno sparviero Klingon, con LiLo al timone, a curvatura 4, verso la zona neutrale.
Abbiamo già incrociato un cubo Borg, ma per fortuna niente scaramucce: il sistema di occultamento funziona alla perfezione.
Abbiamo un carico scottante: 4 casse di birra Romulana, un emettitore di fase transdimensionale, uno scrigno con mille barre di latinum
e un documento federale originale, zeppo di emendamenti che potrebbero mutare le sorti della federazione unita dei pianeti…
°°°°°°°°°°
dedico a Pa’ questa pagina di piccola storia di 1 grande momento, e lo ringrazio infinitamente per tutte le volte che questa mail mi ha strappato un sorriso. L.
da Feudalesimo e Liberta’ : Microsoft XP
link alla FB page => https://www.facebook.com/feudalesimoeliberta/photos/a.181343475341264.51796.181334612008817/386153448193598/
Se anco le vostre paersone sono avezze allo utilizzo de elettronici abachi adoperanti lo mephistphelico “morbidosamerce” delli opifici della vallata dello silicio que va sub lo nomine de “MICROMORBIDO FENESTRA 10P”, saprete que lo diaboliquo GUGLIELMO CANCELLI ne habet decretato la mors alla guisa de un antiquo gubernante romano collo scunfitto gladiatore.
Milia et milia paersone non fan que crucciaisi per esta novitade, spaventati dallo rimaner sine difesa alcuna…alla mercé de corsari, pirati et untori dello internetto.
Essi probabilmente dimenticano que nonostante danarosi et pesanterrimi anti-virus lo proprio computatore habet periodicamente contratto morbi et flagelli de ogne sorta e specie.
Questa est difatti la sorte spettante a omnia color li quali si affidan alla muderna tecnologia onde protegger li propri dati et documenta.
Cum Feudalesimo e Libertá non possiam que esortar vobis alla magna assoluta daestructionem de codesti cuntemporanei marquingegni, sed sappiam bene que multi sodali non sunt ancora pronti ad abbandonar musoliber, lo cinguettio, “parola” et la focosa volpide.
Nonostante la ferma cundanna verso l’adoperatio de esti sistemi, la di nostra magnanimitade ci costringe ad aiutar anco codesti figuri cumsiliandoli di proteggersi da malattie et scorribande piratesque coll’adoperatio de una pesante cotta de maglia.
Ninguno strumento risulta difatti milior per fermar untori et corsari de un buon et vetusto ferreo vestimento.
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best comments 😀 :
Antonello Iaccarino:
Sacripante! Habeo appena terminato de damnarmi l’anima cum multeplici blasfemie et imprecationi ne lo cumstatare come lo pargulo mio sommamente imputtanato ha lo computatore, tramutandolo in uno autentico verminaio! A ogne movimento de lo puntator de lo topo s’apron diaboliche fenestre cum publicitate de ogne genere et ogne sorta, da la morbidamerce pe’ rimover microorganismi la quale truffaldinamente altri ve n’aggiunge, a le peccaminose imagini di femine ignude le qual per mezzo de lo internetto offron meretricio!
A nulla vale lo anti-verminaio da lo nome celtico “De Afee” ch’aggio installato, contro le folli smanettamenta de lo filio lo qual scarica quintalate de immondezze in su lo pover mio computatore! Unica solutione è lo inviar lo filio a laborar ne’ campi acciocchè fortifichi le membra et lo spirito abiurando la fede empia ne le micromorbide heresie!
Antonio Escravo Bonifacio:
Sodali! Imperatore! Abbandonate le Fenestre che s’affaccian su distese di perdizione! Possa lo vostro calcolatore esser benedetto dallo sistema dello Pinguino multiforme!
Possa esso illuminare lo percorso vostro per le arzigogolate et spesso perigliose vie della Ragnatela!
Cesare Pavese al suo Editore Giulio Einaudi by Asbesto Molesto
rieditata e attualizzata da Asbesto Molesto 😀
si, LUI 😀 del mitico Museo dell’Informatica Funzionante a Palazzolo Acreide (ma non solo) ==> http://museo.freaknet.org/it
antefatto, dal il Post:
Da qualche giorno circola molto sui social network un estratto di una lettera che lo scrittore italiano Cesare Pavese scrisse il 14 aprile 1942 all’editore Giulio Einaudi. Nella lettera Pavese si lamenta dello “sfruttamento integrale” dei dipendenti della casa editrice, accusando Einaudi di avergli offerto troppo poco – sei sigari – come anticipo in cambio dell’introduzione a una voce enciclopedica. La lettera viene descritta come la reazione di Pavese allo sfruttamento a buon mercato del lavoro intellettuale: un tema tutt’ora molto attuale.
qui l’originale.
Asbesto editingahahahah
“Spettabile Editore, avendo ricevuto n. 6 salsicce Roma del Che Guevara,
Vi ringrazio e avendole trovate marce, sono costretto a risponderVi che non posso mantenere un contratto iniziato sotto così cattivi auspici.
Succede inoltre che i sempre rinnovati incarichi di revisione e altre balle che mi appioppate in culo, non mi lasciano il tempo di attendere a più esecrabili lavori.
Sì, Egregio Editore, è venuta l’ ora di dirVi, con tutto il rispetto, che fin che continuerete con questo sistema di sfruttamento integrale dei Vostri dipendenti,
potrete andarvene affanculo.
C’ è una vita da vivere, ci sono delle troie da inforcare, cani da pisciare e tramonti da mettere su instagram.
La Natura insomma ci chiava, egregio Editore, e noi seguiamo il suo appello.
Cordialmente, Cesare Pavese”
Lettera a Giulio Einaudi, 1942
///
tutto rigorosamente Public Domain: nessun diritto immaginario riservato (Copyleft) 2012 Luther Blisset
GiovanHARD by spinozaColorZ + 2spicci antipro’
GiovanHARD
[lughino]
==> https://www.facebook.com/spinozacolorz
e il video da Porta a Porta, da cui si evince che il “proibizionismo” di cui si fregia dal 2006 con il compare Fini, e’ solo chiacchere&distintivo, al soldo di multinazionali, mafie, e corruzione parastatale organizzata.
http://video.huffingtonpost.it/politica/giovanardi-mia-figlia-disse-di-essersi-fidanzata-con-un-ragazzo-di-colore-rasta-forse-gay/1113/1113
oppure va querelando la figlia quando fuma Cannabis col fidanzato? 😀 son giovanardate dai..
25 gennaio 2014
Giovanardi: “Mia figlia disse di essersi fidanzata con un ragazzo di colore, rasta, forse gay”
Carlo Giovanardi a Porta a Porta: “Mia figlia qualche anno fa è venuta da me e mi ha detto
‘Ehi ciao babbo, sai sono stata in Sudafrica e mi sono fidanzata con un Rasta, di colore, forse gay. Di certo sposato con un altro uomo, ma per interesse”
Cara Figlia-di -Giovanardi, ti aspettiamo l’8 febbraio a Roma, alla marcia per liberare la Cannabis dalla galera psicoattiva di tuo “babbo”.
porta il fidanzato, e porta pure il bong!
Vi aspettiamo, LOVVELOVVELOVVE