Battle For The Net
If you woke up tomorrow, and your internet looked like this, what would you do? Imagine all your favorite websites taking forever to load, while you get annoying notifications from your ISP suggesting you switch to one of their approved “Fast Lane” sites.Think about what we would lose: all the weird, alternative, interesting, and enlightening stuff that makes the Internet so much cooler than mainstream Cable TV. What if the only news sites you could reliably connect to were the ones that had deals with companies like Comcast and Verizon?On September 10th, just a few days before the FCC’s comment deadline, public interest organizations are issuing an open, international call for websites and internet users to unite for an “Internet Slowdown” to show the world what the web would be like if Team Cable gets their way and trashes net neutrality. Net neutrality is hard to explain, so our hope is that this action will help SHOW the world what’s really at stake if we lose the open Internet.If you’ve got a website, blog or tumblr, get the code to join the #InternetSlowdown here: https://battleforthenet.com/sept10thEveryone else, here’s a quick list of things you can do to help spread the word about the slowdown: http://tumblr.fightforthefuture.org/post/96020972118/be-a-part-of-the-great-internet-slowdown Get creative! Don’t let us tell you what to do. See you on the net September 10th!
They are Team Cable
DNS NOT FOUND, FOR DOMAIN WITH “PIRATI” NAME – THANKYOU ITALIAN ISP, THANKYOU GOOGLE
Gia’ da qualche mese, maggio?, non raggiungevo piu’ il mio blog. questo blog.
un misero, piccolo, cazzabubbolo, messo sul wordpress gratuito, a cui avevo semplicemente puntato un nome a dominio di mia personalissima scelta.
ma dato che sono pazza 😀 e faccio millemila robe alla volta, ho lasciato correre fino ad agosto, mese in cui ho il rinnovo del nome a dominio, registrato sul mio manager Ovh.it, e conseguente mappatura (a pagamento) verso i DNS di wordpress.com, troppo ben conosciuti come:
NS1.WORDPRESS.COM
NS2.WORDPRESS.COM
NS3.WORDPRESS.COM
che ovviamente erano stati agganciati per l’hosting nel Manager di OVH al nome a dominio.
contatto il supporto Ovh e mi rispondono che : qui tutto ok, cameback to sleep.
contatto il supporto wordpress e l’ingegnere macmanx, gentilissimo, mi segue nei vari test, mi suggerisce OVVIAMENTE come prima cosa, di fare un clean cache dai miei browser, un clean DNS, e di aspettare le fatidiche 72 ore per il propagarsi dei DNS.
ma il problema dopo 10 giorni non era risolto.
allora considero il fatto che la magica parolina contenuta nel nome a dominio:
PIRATI
sia stata interdetta dai pubblici uffici, senza manco passare da un tribbbbbunale.
via, scio’, sparata e filtrata, e che non se ne parli piu’.
non volevo crederci, e invece CREDICI! queste grandissime MERDE che si fregiano di REGOLAMENTARE la #infernet facendoci girare NON in rete, ma nella LORO rete, quel filter bubble magico gia’ ampiamente anticipato e raccontato da Eli Pariser:
http://www.ted.com/speakers/eli_pariser
era stato bootstrappato regolarmente dagli ISP nostrani, ovviamente sempre a PECORA perche’ il “business” viene prima, figuriamoci.
mi pare evidente che a nulla sono valse le proteste e gli eventi, i meeting, il forencsis, gli hackmeeting, i media di stato che spillano “news” ma poi se ne fottono, seguendo la scia dell’appecoronamento globale.
la triste situazione e’ questa, questo blog viene raggiunto tranquillamente da rete Tor (che ddddio ce la conservi sempre), oppure modificando i DNS cortesemente offerti dal tuo maledetto ISP DI STATO (chiunque esso sia) alle modiche cifre che tutti conosciamo.
cioe’, paghiamo uno straccio di connessione DI MERDA, e oltretutto ci filtrano a loro discrezione, senza nemmeno uno straccio di avviso.
Avviso? lo fanno proprio di nascosto, come bambocci viziati, dal culo straparato, in quest’era digitale di cui tutti, nessuno escluso, cerca di accaparrarsi il suo pezzetto di “tornaconto”, perlopiu’ in soldoni.
e’ facile pero’ aggirare questo filtro, e’ sufficiente modificare i DNS di connessione alla internet.
io ho usato i DNS free di openDNS:
http://www.opendns.com/home-internet-security/opendns-ip-addresses/
che in linux dal network-manager mi e’ stato sufficiente aggiungere via GUI, ma che in via definitiva (it works!) andro’ a piazzare FISSI nel router.
fanculizzo cosi’ ste merdacce di Tiscali.it, e tutto l’ambaradam appresso, quella ottima cordata di censori e approfittatori, senza scrupolo alcuno, di quella che resta la regola 0 della convivenza civile:
la liberta’ personale in rete, cosi’ come in real life, e’ SACRA.
poi magari gli piace essere presi per il culo, server tombato, criptato, connesso ad una rete ad hoc, STRApieno dei SERVIZI che decidiamo di usare.
liberissimi eh. sono millenni ormai che una categoria nota di umani si vende per pochi denari …
BitchX, fottetevi. vinciamo noi.
smartphone NO, ai cortei. oppure …
Crypt’я’Die :: AvAnA
https://we.riseup.net/avana/opuscolo
Piccolo manuale di autodifesa digitale :: Cyber Resistance
http://cantiere.org/images/ADD_web.gif
articolo sul Manifesto di Arturo Di Corinto per #NOV5TH
Anonymous, giù la maschera Oggi la marcia degli hacktivisti
*Million Mask March: Anonymous scende in piazza*
*Gli hacktivisti: Tolleranza zero verso i governi corrotti*
Arturo Di Corinto
*per il Manifesto*
Uniti contro la società del controllo globale. Gli Anonymous chiamano alla sollevazione, e martedì 5 novembre, in onore di Guy Fawkes, daranno fuoco alle polveri della protesta precipitandosi nelle piazze di oltre 400 città, dal Texas a Città del Capo.
È la Million Mask March, che vuole portare ovunque la sua “Dichiarazione di libertà”, contro l’oppressione di tutti i governi. Vestiti con la maschera di Guy Fawkes, il rivoluzionario del XVII secolo che voleva far saltare con 36 barili di polvere pirica il Parlamento britannico, si ritroveranno a migliaia a invocare trasparenza e giustizia in una marcia pacifica il cui epicentro sarà il Monumento a George Washington, nell’omonima capitale federale americana.
L’evento, seppure richiami alla memoria altre marce come questa, non ha precedenti:
per la prima volta il movimento globale che veste i panni del rivoluzionario inglese usa come megafono Facebook ed è la prima volta che si organizza a livello mondiale per rivendicare istanze politiche e sociali. Era successo su una scala minore solo in occasione delle proteste contro l’Acta, l’accordo anti-contraffazione.
Nel passato gli anonymous avevano operato sempre attraverso specifiche campagne, contro Scientology, contro i padroni del copyright – la Riaa e la Mpaa-, per vendicare il blocco dei conti di Wikileaks, per ridicolizzare la H.B. Gary, contractor della difesa americana, o la Vitrociset, che si occupava di gestire i dati delle polizie italiane.
Stavolta no, la chiamata è globale, di fronte allo scandalo del Datagate denunciato da Edward Snowden, mentre la crisi morde, la disoccupazione avanza e le guerre continuano.
È presto per dire che il movimento globale contro la corruzione e la guerra, contro le banche d’affari e il mercatismo si stia globalizzando sotto la bandiera di Anonymous, ma è un fatto che a chiamare tutti a raccolta dal sito della marcia siano occupiers, whistleblowers e hacktivisti.
E sigle come Wikileaks, il Partito pirata e Occupy Wall Street.
Nel passato le incursioni degli Anonymous avevano usato strumenti tipicamente hacktivisti, cioè da attivisti che usano le tecniche dell’hacking per vendicare un torto o denunciare uno scandalo.
Prima di eseguire e rivendicare le azioni gli anonymi si sono sempre coordinati in chat room segrete per definire obiettivi ed entità degli attacchi che potevano sfociare in un DdoS (distributed denial of service), l’interrruzione temporanea di un servizio Internet sovraccaricandolo di richieste, concludersi con il defacciamento del sito di Miss Padania, o con la pubblicazione sul web di nome e cognome di pedofili o neonazisti.
Così, dopo gli scherzi goliardici su 4chan, dopo gli interventi di “vigilantismo” che erano andati a pescare cyberbulli e pedopornografi nel deep web, la socializzazione delle tattiche e delle tecniche degli Anonymous aveva innescato la dinamica dell’emulazione ingrossandone le fila e moltiplicando gli interventi: azioni sempre più difficili ed eclatanti, ai danni del Vaticano, del parlamento ungherese, di Equitalia.
Fallito il tentativo dell’intelligence nostrana di presentare quattro anonymi arrestati come pirati informatici dediti al ricatto, anche le crew italiane sono diventate più forti e politicamente consapevoli, un fatto che nelle molte interpretazioni libresche e giornalistiche è stato colto solo dal libro Anonymous.
Noi siamo legione, della giornalista italiana Antonella Beccaria (Aliberti 2012).
Adesso l’obiettivo è uscire allo scoperto e portare quanta più gente possibile in piazza e di farlo attraverso Facebook, uno degli strumenti meno amati dagli hacker, proprio per il suo carattere di aggregatore a privacy zero di dati personali, paradigma di quella sorveglianza globale cui ogni giorno ci consegnamo volontariamente e spesso consapevolmente.
Non sapppiamo se sia l’inizio di un movimento destinato a durare, capace di collegare soggettività e moltitudini, ma il messaggio di Anonymous sembra chiaro:
non esiste soluzione singolare ai problemi collettivi e il 99% del pianeta, motivato e con gli strumenti giusti, cioè Internet, è oggi nella condizione di sviluppare una nuova cultura e una nuova società, fondata sulla solidarietà, la pace e la trasparenza.
E proprio per questo la difesa della rete e della libertà di comunicazione è al centro del messaggio della marcia che vuole dire basta alla repressione digitale, alle armate del copyright e agli spioni governativi.La Million Mask March segue la logica zapatista: coprirsi il volto per non farsi vedere, mostrarsi per nascondersi, unirsi per cambiare. Ne vedremo delle belle.
Million Mask March World Event
Freedom contro censura!
IL 5 NOVEMBRE DIFENDIAMO LA LIBERTÀ!
Martedì 5 novembre a partire dalle 18:00 S.Cu.P.! Via Nola 5, Roma (zona San Giovanni)
La libertà è in pericolo.
Il 5 novembre è la giornata di mobilitazione mondiale ( http://millionmaskmarch.org/ ) contro gli attacchi alla libertà delle rete.
In Italia questo significa lotta contro l’Agcom, che da strumento di regolamentazione sta trasformandosi in legislatore, varando leggi liberticide.
Ma la stretta alla rete arriva anche e soprattutto da chi pensa di riproporre anche in rete i brevetti sulle idee, sulla cultura, sui saperi.
La “stretta” in Italia ha la firma dell’Agcom, ma anche quella della SIAE, della Fmi, delle major.
NO CENSURA! NO COPYRIGHT!
Una giornata dedicata anche a Jeremy Hammond, membro di Lulzsec, che il prossimo 15 novembre conoscerà la sua condanna per l’accusa di essersi infiltrato nel sistema della Stratfor con seguente fornitura di materiale a WikiLeaks per denunciare l’uso spregiudicato degli infiltrati.
FREE HAMMOND! ( http://freehammond.bandcamp.com/ )
A partire dalle 18:00
# Food & Drink
# FreeSharing – Condivisione libera
# FreeMusic – DjSet THIS ORDER ( https://www.facebook.com/thisord3r )
# FreeTalking – OpenMic per brevi speech su: [sicurezza] [anonimato] [cyber resistance] [diritti digitali]
Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/1432693243620482
NB > La giornata del 5 comincia dalla mattina “Sogni contro imbrogli! il 5 novembre difendiamo S.Cu.P.!
( https://www.facebook.com/events/169400379934418 )” FREE S.CU.P.!
Bradley Manning condannato: and what about the truth?
comunicato Partito Pirata Italia
la condanna dell’informatore a 35 anni di carcere rappresenta un colpo mortale alla libertà di informazione.
Il Partito Pirata considera la condanna di Bradley Manning un vero e proprio attacco al diritto di sapere, alla trasparenza dell’informazione, alla libertà dei singoli di rivendicare il proprio spregio per le azioni disumane in guerra.
Azioni compiute dall’esercito americano e che il soldato Manning ha rivelato a Wikileaks con il video ‘Collateral Murder’ e i documenti che hanno reso noto l’assassinio di cittadini iracheni disarmati.
Per queste informazioni Bradley Manning è stato dichiarato colpevole di 17 dei 22 capi d’accusa
e condannato a 35 anni di carcere.
La condanna ha comportato il congedo con disonore e, pur considerando
i 1.294 giorni passati da Manning in condizioni descritte dalle Nazioni Unite
come “crudeli e disumane”
che verranno decurtati dai 35 anni di detenzione,
si spera ora all’ulteriore espressione da parte della corte che potrebbe ridurre la condanna a 10 anni.
Per il PP-IT si tratta di una sentenza devastante e
per nulla giustificata dalla strisciante paura che gli Stati manifestano
nei confronti di chi ha il coraggio di ribellarsi all’omertà e al controllo delle informazioni.
Stiamo assistendo ad azioni al limite della schizofrenia
da parte dei governi di Paesi che si dichiarano democratici:
la caccia all’uomo Snowden, la persecuzione di Assange, le intimidazioni
che hanno portato al suicidio di Swartz.
Ora anche l’esecutivo del Regno Unito avrebbe chiesto
al quotidiano Guardian
di distruggere ogni documento relativo alla NSA presente nei propri computer.
Questo è terrorismo.
Questa è la negazione delle libertà fondamentali della democrazia.
Nella sua dichiarazione Bradley Manning è stato molto chiaro sul motivo delle rivelazioni:
«Io volevo solo aiutare la gente.
Quando ho deciso di rivelare le informazioni,
l’ho fatto per amore del mio Paese e per il senso di dovere verso gli altri»,
citando una frase di Howard Zinn:
“Non esiste una bandiera abbastanza grande che riesca a coprire la vergogna di uccidere personi innocenti”.
Il Partito Pirata Italiano abbraccia Bradley Manning.
Più i governi cercheranno di reprimere la libertà di informazione più tutti noi
saremo Bradley Manning.
HEY MAINSTREAM MEDIA: WHERE’S YOUR UNBIASED COVERAGE OF THE TURKISH REVOLUTION!?
VUOI SAPERE CHI CONTROLLA LA STAMPA IN ITALIA?
CHI DECIDE CHE COSA LEGGERAI DOMANI SUL GIORNALE?
ecco la LISTA:
IL CORRIERE DELLA SERA:
appartiene al gruppo internazionale Mediagroup, è quotato in Borsa e controlla altri giornali e riviste popolari come “Il Mondo” “L’Europeo” “Oggi” “Visto” “Novella” “Max”. Nel suo Consiglio di Amministrazione ci sono personaggi indissolubilmente legati all’elite finanziaria internazionale e ai suoi circoli mondialisti come John Elkan (Gruppo Bilderberg), presidente di FIAT e di Exor (la holding finanziaria della famiglia Agnelli); Carlo Pesenti, consigliere di Italcementi, Unicredit, Italmobiliare e Mediobanca; Berardino Libonati, consigliere di Telecom Italia e Pirelli; Diego Della Valle, possessore del 4% di Banca Nazionale del Lavoro, consigliere di Tod’s e Generali Assicurazioni, ex dirigente della Fiorentina coinvolto nello scandalo di Calciopoli; Renato Pagliaro, consigliere di Telecom Italia, Pirelli e Mediobanca.
LA REPUBBLICA:
è il quotidiano del Gruppo l’Espresso di Carlo de Benedetti (Gruppo Bilderberg) ex amministratore delegato FIAT, banchiere ex vicepresidente del Banco Ambrosiano. Nel consiglio di amministrazione del Gruppo l’Espresso siedono Sergio Erede, amministratore di Luxottica e Carlo Secchi ex Rettore della Bocconi e amministratore di Mediaset.
IL GIORNALE: edito dal Gruppo Mondadori è il quotidiano della Famiglia Berlusconi.
LA STAMPA: è il quotidiano torinese della Famiglia Agnelli (Club Bilderberg)
IL MESSAGGERO DI ROMA, IL MATTINO DI NAPOLI, IL GAZZETTINO DI VENEZIA e IL NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA sono quotidiani editi dalla Caltagirone Editori (Club Bilderberg) di proprietà della Famiglia Caltagirone (Grandi Opere,, cementifici, immobili). Francesco Gaetano Caltagirone, anche noto come Franco (Roma, 2 marzo 1943), è un imprenditore italiano, a capo di uno dei più importanti gruppi industriali italiani, con un fatturato globale di circa 1,7 miliardi di euro e oltre 5.600 dipendenti; le sue ricchezze ammontano a circa 2,6 miliardi di dollari, questo fece di lui nel 2008 il decimo uomo più ricco d’Italia e il 446° uomo più ricco del mondo. Siedono nel consiglio di amministrazione di Caltagirone Editore Azzurra Caltagirone, moglie dell’Onorevole Pier Ferdinando Casini e Francesco Gaetano Caltagirone, consigliere di Monte dei Paschi di Siena e di Generali Assicurazioni.
IL RESTO DEL CARLINO di Bologna, LA NAZIONE di Firenze e IL GIORNO di Milano appartengono alla Poligrafici Editorile, collegata a Telecom Italia, Generali Assicurazioni e alla Premafin di della famiglia Ligresti. Salvatore Ligresti è stato membro del consiglio di amministrazione di Unicredit, è presidente onorario di Fondiaria Sai, gruppo assicurativo torinese quotato sulla Borsa di Milano e controllato dalla famiglia Ligresti; è coinvolto nei più rilevanti interventi urbanistici di Milano (Expo, Fiera e Garibaldi-Repubblica), di Firenze (Castello e Manifattura Tabacchi) e di Torino.
LIBERO (l’aggressiva testata di destra) e IL RIFORMISTA (quotidiano timidamente di sinistra) hanno lo stesso editore Giampaolo Angelucci proprietario di un impero fatto di cliniche e strutture sanitarie, fra cui l’Ospedale San Raffaele di Roma, condannato agli arresti domiciliari per falso e truffa ai danni delle ASL
L’UNITA’: il quotidiano fondato da Gramsci e attualmente vicino al principale partito della sinistra italiana , il PD, ha come editore Nuova Iniziativa Editoriale S.p.A. il cui azionista principale è Renato Soru, presidente e amministratore delegato della compagnia di servizi internet Tiscali Italia S.p.A. Renato Soru è apparso nella lista edita da “Forbes” come uno degli uomini più ricchi del mondo con un capitale stimato in 4 miliardi di dollari nel 2001. Negli ultimi anni la sua compagnia ha rilevato sei compagnie telefoniche in Germania, Francia, Svizzera, Belgio e Repubblica Ceca.
IL SOLE 24 ORE: ha nel suo consiglio di amministrazione Luigi Abete, Membro del Comitato Esecutivo dell’Aspen Institute Italia e presidente della Banca Nazionale del Lavoro; fa anche parte del consiglio di amministrazione della Carlo Erba Farmitalia; il fratello di Giancarlo Abete (Presidente della Figc) è consigliere della Tod’s di Diego Della Valle.
Tutte le aziende citate sono direttamente collegate fra di loro: grande finanza, banche, assicurazioni, telecomunicazioni, cementifici, costruzioni, farmaceutica, acciaierie, pneumatici, moda.
Mentre nelle dittature il popolo è sempre consapevole di essere oppresso e l’ordine deve necessariamente essere mantenuto con la forza, nei regimi dove vige la “democrazia rappresentativa” il sistema sociale è stabile poiché il controllo sull’informazione e sul consenso avviene in maniera occulta, proprio per lasciar credere alla popolazione di vivere in un mondo libero.
==INFORMATION WANTS TO BE #FREE==
SOLIDARIETA’ AI FRATELLI E SORELLE TURCHI: PRESS PARTITO PIRATA ITALY
EHY MAINSTREAM MEDIA WHERE’S YOUR UNBIASED COVERAGE OF THE TURKISH REVOLUTION!!???
http://en.wikipedia.org/wiki/2013_Taksim_Gezi_Park_protests
# Gezi Park Protests Media Links #
# by Korsan Parti, Pirate Party of Turkey #
——- Introduction:
http://www.youtube.com/watch?v=rQ5preMVppU&feature=youtu.be
Photos and Videos:
http://occupygezi.org/ http://occupygezipics.tumblr.com/
http://www.direngeziparki.com/
Live Video Stream:
http://newmedia.pivol.com/dhafeed.htm?
00:30:59
Manifest in 45 languages:
http://fakfukfon.wordpress.com/2013/05/31/atencionatencioattentionattention/
Recorded Videos:
http://www.vgtv.no/#!/sok/tyrk
http://crypt0nymous.tumblr.com/post/51970492505/opturkey-information-center
English blogs: http://erkansaka.net/ English news: http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-22744728 Facebook: https://www.facebook.com/OtekilerinPostasi Twitter: https://twitter.com/search?q=%23DictatorErdogan&src=hash https://twitter.com/search?q=%23occupygezi&src=hash https://twitter.com/search?q=%23prayforturkey&src=hash English live stream: http://rt.com/on-air/turkey-protest-istanbul-park/
COMUNICATO STAMPA PARTITO PIRATA ITALY
La violenta repressione delle manifestazioni che si stanno svolgendo in Turchia è un atto drammaticamente antidemocratico che i pirati italiani denunciano in modo netto.
4 giugno 2013. Il Partito Pirata Italiano esprime la massima solidarietà con i manifestanti turchi che stanno subendo la violenza delle forze dell’ordine armate dal presidente Erdoğan.
Mehmet Ayvalitas e Ethem Sarisuluk sono morti ammazzati durante gli scontri di Istambul e Ankara. Questo mentre la polizia turca continua ad attaccare violentemente i manifestanti con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua, mirando direttamente ai loro volti e corpi. Da venerdì scorso, da quando cioè i cittadini di Istambul hanno cominciato a scendere in piazza per manifestare pacificamente contro la decisione di radere al suolo gli alberi del Gezi Park della città per costruire un centro commerciale, sono state soccorse negli ospedali 484 persone (dati comunicati dall’associazione dei medici turchi) e almeno 1.500 manifestanti sono stati arrestati ad Ankara durante la notte e detenuti in condizioni in contrasto con la legge.
I media turchi, manipolati dal governo o collusi con lo stesso tramite legami commerciali e politici, non comunicano gli incidenti, e si sta registrando un blocco del flusso di informazioni anche da parte delle agenzie di stampa. Lo stato di polizia creato dall’AKP di Recep Tayyip Erdoğan e l’oscuramento della reale portata dei fatti stanno insomma dimostrando la pessima interpretazione che la Turchia fa della democrazia. Le uniche notizie che documentano i fatti stanno arrivando dal web e dai social network.
Da Istambul la protesta si è spostata ad Ankara dove purtroppo si sta ripetendo lo stesso scenario di violenza e repressione, mentre a Istanbul centinaia di persone si sono riunite davanti alla sede di Ntv, rete privata “all news”, per denunciare la “censura” dei principali media del paese sulla protesta di massa.
Il Partito Pirata Italiano denuncia come anche in Italia si stiano filtrando e sminuendo la portata e le conseguenze della repressione del governo turco nei confronti dei diritti umani e dei cittadini a manifestare contro decisioni che di fatto non sono espressione del consenso della popolazione.
In una democrazia reale i media comunicano con trasparenza e obiettività i fatti così come accadono, ma sappiamo bene che questo non accade in Turchia e non accade nemmeno in Italia.
Il Partito Pirata Italiano richiede che gli attuali governi ed attuali oligarchie si prendano la piena e consapevole responsabilità della gestione intelligente delle strategie di convivenza planetaria.
Le fasi dei cambiamenti che avvengono nelle società hanno bisogno di una gestione intelligente per evitare soppressione e incomprensioni che possono portare a inevitabili scontri tra fazioni.
I Pirati optano per la gestione intelligente del cambiamento in corso, per la riduzione del danno e per la creazione di nuove opportunità.
I Pirati reclamano il diritto di vivere all’interno della biosfera terrestre in maniera intelligente ed equilibrata, grazie al controllo e alla partecipazione politica realizzati con il contributo di tutte le persone che vorranno attivarsi.
---------- - Türkçe - ---------- Türkçe bilgi: http://tr.wikipedia.org/wiki/2013_Taksim_Gezi_Park%C4%B1_protestolar%C4%B1 http://www.kendinyapsitesi.com/proje.asp?id=1546 Türkçe haber: http://www.insanhaber.com/ http://haber.sol.org.tr/ Türkçe yayın: http://newmedia.pivol.com/dhafeed.htm http://www.livestream.com/revoltistanbul http://www.ustream.tv/channel/nbat%C3%BCrkiye http://www.ustream.tv/channel/emekdunyasitvTwitter: https://twitter.com/search?q=%23direngeziparki https://twitter.com/search?q=%23direnankara https://twitter.com/search?q=%23TAYYİPSANAGÜLEGÜLE Kanallar: http://www.halkhaber.tv/ /// RT @TelecomixDA: Keep Calm And Support The Turkey Revolution bit.ly/11fBSaJ #direngeziparki #occupygezi
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- Turkish protesters clash with police into early hours (dailystar.com.lb)
- Turkish protests: AKP offices set alight (guardian.co.uk)
- #OccupyGezi by Baris Yildirim (zcommunications.org)