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Arriva a Roma l’associazione onlus Acad

Acad: associazione contro gli abusi in divisa.

https://www.facebook.com/AcadOnlus

Il 24, il 25 e il 26 ottobre, in tre differenti spazi romani, viene presentato il progetto di Acad (http://issuu.com/assacad/docs/statuto_acad).

Csoa Corto Circuito, Csoa Sans Papiers e Strike Spa ospiteranno la proiezione del documentario:

“Mi chiamo Massimo e chiedo giustizia”.

alla presenza del regista Dario Trepidino e dei promotori dell’associazione.

Il documentario parla della storia di Massimo Casalnuovo, uno dei casi che l’associazione sta seguendo.

MASSIMO CASALNUOVO:

Giovane meccanico 22enne di Buonabitacolo che ha perso la vita dopo una caduta dal suo motorino avvenuta nei pressi di un posto di blocco dei carabinieri la sera del 20 agosto 2011.

La famiglia si dice pronta a ricorre in appello contro la sentenza che ha assolto il Maresciallo dei Carabinieri Giuseppe Cunsolo dall’accusa di omicidio preterintenzionale.

http://www.youtube.com/watch?v=baqJ-Zf4qHc

http://vimeo.com/72043287

In particolare, in occasione della presentazione di venerdì 25 h 18 al Csoa Sans Papiers parteciperanno anche i familiari di Stefano Gugliotta, Stefano Brunetti, Bernardino Budroni e Francesco Mastrogiovanni, di cui di seguito riportiamo le vicende.

https://www.facebook.com/events/739763279384103/

Si tratta quindi di un appuntamento molto importante, e chiediamo la massima partecipazione e diffusione.

L’iniziativa sarà trasmessa anche in streaming su www.radiosonar.net.

CONTATTI:

Csoa Sans Papiers – viale Carlo Felice 69

spapiers@yahoo.it /// cell: 3485653211

Radiosonar: radiosonar@gmail.com

Twitter: @RADIOSONAR

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STEFANO GUGLIOTTA: 

L’ 8 maggio 2010 il programma “Chi l’ha visto?” diffonde il video di un gruppo di celerini intento a pestare due ragazzi su un motorino. Siamo a Roma Nord, quartiere Flaminio nel dopo partita di Roma – Inter e la sconfitta dei giallorossi ha scatenato la rabbia dei tifosi che ingaggiano un violento scontro con la polizia.

Nei paraggi di via Pinturicchio, una delle vie nei dintorni dello stadio, circola una squadra di celerini a caccia di tifosi in fuga o nascosti. Stefano Gugliotta, 21 anni, transita proprio in quel momento a bordo di uno scooter insieme a un amico. Un poliziotto del reparto mobile, a piedi, gli taglia la strada e lo ferma.

Senza alcun preavviso comincia a colpirlo col manganello e a tempestarlo di pugni.

L’amico scappa terrorizzato e lascia Gugliotta in balia del celerino.

Arrivano altri poliziotti, lo circondano e continuano.

Al quinto piano di un condominio, un uomo riprende la scena con il cellulare; le immagini sono confuse e mosse, ma si sentono distintamente le urla dei poliziotti, i colpi di manganello, le implorazioni di Stefano che supplica di smetterla.

Altri residenti affacciati protestano vigorosamente, ma i poliziotti non accennano a smetterla.

Dopo pochi minuti Stefano si ritrova ammanettato in un furgone della polizia penitenziaria in stato di arresto e condotto in carcere.

Per una settimana i suoi genitori non sapranno nulla di lui, se non che sul figlio pende una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e che, di questi sette giorni, ne ha trascorsi tre in isolamento.

Dal punto di vista legale su Gugliotta pende l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale: nello specifico, è accusato di aver iniziato lui la colluttazione, circostanza clamorosamente smentita dal video.

Ci vorranno diversi giorni prima che la Procura riconosca che Gugliotta è stato vittima di un abuso da parte di un agente di polizia che, come mostrano le immagini, ha deliberatamente colpito il giovane con un pugno in faccia.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=521317334596212&set=a. 521317134596232.1073741829.495593257168620&type=1&theater

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STEFANO BRUNETTI:

Questo articolo risale al 2010 e racconta in breve la storia di Stefano Brunetti.

Oggi è arrivata la sentenza per i quattro poliziotti indagati per concorso in omicidio preterintenzionale e falso per la morte di Brunetti:

la Corte di Assise di Frosinone si è pronunciata con una sentenza che ha assolto i quattro poliziotti.

http://www.inliberuscita.it/cronoca/23765/morte-di-stefano-brunetti-assolti-i- quattro-poliziotti/

http://www.ilcaffe.tv/leggi/?n=an275#8

http://www.ilmessaggero.it/home_roma/provincia/anzio_chiesto_giudizio_per_4_poliziotti_accusati_della_morte_di_stefano_brunetti/notizie/131606.shtml

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BERNARDINO BUDRONI

Una persona è stata uccisa su un’autostrada da un agente di polizia. E’ accaduto il 30 luglio del 2011 sul grande raccordo anulare di Roma ma forse nessuno se n’è reso conto perché i giornali hanno usato quasi tutti parole depistanti: “Sparatoria sul gra”, “Inseguimento di uno stalker”, qualcuno lo paragonò al film Shine.

Si chiamava Bernardino Budroni, per tutti Dino.

Soprattutto per i suoi genitori, per la sorella Claudia, il cognato Fabrizio, le nipoti.

Il proiettile calibro 9 lo ha trapassato dal fianco sinistro, perforando i polmoni e il cuore.

E’ successo al km 11, lo svincolo per Mentana.

Chi ha sparato è un agente scelto, quando lo ha fatto aveva 28 anni.

Nessuno gli ordinò di farlo quella notte, nemmeno di mirare alle ruote.

Dino aveva dodici anni in più di lui.

L’agente scelto, pare, era seduto dalla parte sbagliata.

Doveva trovarsi alla guida della volante 10 non sull’altro sedile.

Quale «emergenza» si verificò per non farlo guidare?

Di fronte al pm, due giorni dopo i fatti, dirà di aver esploso due colpi dopo un inseguimento di dieci minuti.

Anche quello che non uccise andò fuori bersaglio, bucando la lamiera dello sportello.

Altre due auto, Beta Como della polizia e una gazzella dei carabinieri, parteciparono all’operazione “agganciando” la volante 10 nel tragitto.

Erano più o meno le 5 del mattino del sabato dell’esodo estivo.

La Focus era praticamente incastrata sulla destra della corsia.

I carabinieri l’avevano sorpassata e s’erano messi di traverso, lo sportello di destra toccava appena la Focus che a sua volta ha toccato il guard-rail.

Un piccolo segno di vernice, grande come un’unghia sta ancora lì a testimoniarlo, a pochi metri dalla foto e dai fiori, sempre freschi.

Sullo sportello posteriore destro di Budroni c’è il segno di una gomma (forse) di Beta Como.

La scena sembra quella di una macchina inseguita che prova a divincolarsi zigzagando.

L’agente che ha sparato riferisce che era stato parecchio occupato dall’una meno un quarto di quella notte a cercare il Budroni che era andato sotto l’abitazione della sua ragazza, nel quartiere di Cinecittà a una ventina di chilometri da dove è finito l’inseguimento.

Un brutto caso di danneggiamento di porte e cancelli, di sms minacciosi e di disturbo della quiete pubblica, probabilmente.

“Crimini” che non prevedono la fucilazione immediata.

Chi ha sparato sapeva quasi tutto di Budroni:

che abitava nel comune di Fontenuova e che aveva una pendenza per il possesso di una balestra (acquistabile ovunque) e un fuciletto ad aria compressa.

Per questo, così ha dichiarato, ha tirato fuori la Beretta Parabellum quando ha affiancato la Focus verde mare.

Dice di essere stato col braccio «perfettamente in asse» con la ruota posteriore sinistra ma che la Focus provava a svicolare spostando di scatto il bersaglio.

Quanto forte andasse e quanto tempo sia passato tra lo sparo e l’arresto l’agente scelto non ricorda. Di certo egli stesso ha dichiarato che Dino non era armato ma agiva forse sotto l’effetto di droghe.

Droghe che la perizia tossicologica quantificherà in modeste e antiche tracce di cannabis.

Budroni, comunque, aveva alzato il gomito.

Un “reato” che non prevede la pena di morte per esecuzione sommaria.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=520595361335076&set=a.%20520593978001881.1073741828.495593257168620&type=1&theater

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FRANCESCO MASTROGIOVANNI

Cittadino 58enne di Castelnuovo Cilento (provincia di Salerno), di professione maestro elementare (con oltre 20 anni di insegnamento prima in provincia di Bergamo e poi in quella di origine) è morto la notte del 4 agosto 2009 presso il reparto di psichiatria dell’ospedale pubblico di Vallo della Lucania dopo 82 ore di contenzione non annotata nella cartella clinica (presso il reparto non esisteva un registro della contenzione).

Il trattamento inumano riservato a Francesco (Franco per gli amici) è documentato dal video del sistema di sorveglianza interno al reparto, sequestrato dall’autorità giudiziaria ed acquisito agli atti del processo in corso di svolgimento.

Il video dell’orrore mostra che Francesco – collaborativo e per nulla aggressivo al suo ingresso in reparto – viene contenuto mentre è addormentato perchè pesantemente sedato con potenti psicofarmaci.

http://www.youtube.com/watch?v=JilhOC5XNrI

FSF -Defective by Design – 4 maggio Giornata Internazionale contro il DRM @C.S.O.A. SANS PAPIERS – ROMA

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Che cosa è il DRM? Digital Restrictions Management

(Gestione delle Restrizioni Digitali, Stallman docet) –

Ci opponiamo al DRM!

Defective by Design (Difettoso intenzionalmente) è un’ampia campagna anti-DRM che sta bersagliando i “Big Media”, i produttori e distributori di DRM che si mostrano poco collaborativi.

La campagna mira rendere tutti i fabbricanti diffidenti rispetto alla commercializzazione dei loro prodotti abilitati al DRM. I Prodotti con DRM hanno caratteristiche insite che ne limitano le possibilità di utilizzo. Questi prodotti sono stati intenzionalmente danneggiati dal punto di vista degli utenti, e sono quindi “difettosi di proposito”. Questa campagna identificherà questi prodotti “difettosi”, e punterà alla loro eliminazione. Il nostro obiettivo è di rendere il DRM una tecnologia anti-sociale. Il nostro obiettivo è l’abolizione del DRM come pratica sociale.
Per saperne di più sulla nostra campagna:

Che cosa è il DRM?
Materiali stampabili per la vostra protesta
Organizzate un evento nella vostra zona con LibrePlanet
Una guida per una vita senza DRM
Scriveteci a info@defectivebydesign.org con notizie, idee, feedback e le vostre fotografie dell’evento.

Prodotti difettosi

Abbiamo anche una guida dei prodotti privi di DRM .

Per consigliare un prodotto da inserire negli elenchi, vi preghiamo di contattarci.

Blog d’azione sui DRM

4 maggio è la Giornata Internazionale contro il DRM

Il 4 maggio, i membri della DRM Elimination Crew del Defective by Design di tutto il mondo si riuniranno in occasione di eventi locali per protestare contro la Gestione delle Restrizioni Digitali.

Eventi a Boston, Madrid, Londra e Toronto sono già stati organizzati e molti altri sono in preparazione. Consultate http://dayagainstdrm.org/ per conoscere gli ultimi eventi. Fateci sapere dove vi trovate , in modo da potervi contattare in caso di eventi nella vostra zona!

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A ROMA IL 4 MAGGIO DIBATTITI MUSICA E APERITIVO @C.S.O.A. SANS PAPIERS

VIA CARLO FELICE 69 a/b/c zona SanGiovanni

Mentre il DRM è stato ampiamente sconfitto nella musica scaricata è un problema crescente nel settore degli ebooks, dove alcune persone hanno subito limitazioni sui propri libri che impediscono loro di poterli liberamente prestare, rivendere o donare, leggere senza essere tracciati, o spostarli in un nuovo dispositivo, a meno di non riacquistarli. Hanno anche subito la cancellazione dei loro ebooks senza il loro permesso.
Unitevi a noi il 4 maggio per sostenere il diritto di leggere e di opporsi a queste restrizioni.

 

Fate il primo passo impegnandovi ad agire contro i DRM il 4 maggio e VENITECI A TROVARE.

 

dalle 19.00 all’1.00 APERITIVO/WORKSHOP E DIBATTITO
a seguire musica, tutto in  diretta su RADIOSONAR.NET

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Les filles des 343 salopes

..::CyberRights::..

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Quando tematiche non correlate fra loro potrebbero....

Yanis Varoufakis

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Critica femminista, bollettino di guerra su femminicidi e violenza di genere

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Mobile Communications for All

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Short and sweet cyber and crypto news for the whole family!

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